Con il passare degli anni di lavoro, specie nelle organizzazioni basate su una gerarchia, sono numerosi i momenti di cambiamento sia in senso positivo sia in negativo.
I cambiamenti positivi del lavoro sono momenti che gratificano, sostengono l'impegno dell'interessato e lo spingono ad applicarsi maggiormente nelle attività di competenza per poter sperare in altri cambiamenti simili. I cambiamenti negativi lasciano tracce indelebili, sia che siano la conseguenza di un proprio comportamento o di decisioni altrui, in quanto rappresentano momenti di sconfitta personale e certamente lasciano il segno per la persona che giornalmente è occupata in una attività.
Se questo alternarsi di sconfitte o successi è paragonato ai risultati degli altri lavoratori, con le stesse qualità e preparazione, il risultato è ancora più importante e determinante nel stabilire se un cambiamento è un successo o un "brutto momento". Ma quando al termine di una vita lavorativa si cerca di fare un bilancio io credo che questo sia comunque positivo non solo per i successi raggiunti nell'arco della carriera, ma anche per aver completato un periodo fondamentale della propria vita ed essere "sopravissuto" a tutte le situazioni. L'ultimo giorno di lavoro è comunque un momento incancellabile in quanto appare finalmente chiaro il risultato di un'intera vita lavorativa, senza che il risultato possa essere più modificato. Ma è anche il momento di cambiamento radicale che può spingere la vita verso una nuova e più gratificante direzione.