Centinaia di migliaia di soldati italiani, assieme a tanti altri concittadini, in patria, in Corsica, nei Balcani, in Grecia, in Albania, nella ex Jugoslavia, nelle isole dello Ionio e dell’Egeo, nei campi di prigionia, lottarono per il riscatto materiale e morale dell’Italia nel periodo piu’ buio della sua storia. Solo nel mese di settembre 1943 nelle localita’ citate caddero in combattimento circa 3000 militari.
Schematicamente la resistenza degli italiani, nelle sue tre componenti, e’ cosi ricordata sul monumento eretto a porta S. Paolo, a Roma: partecipanti alla guerra di liberazione delle forze armate regolari: 527.000 militari, di cui 413.000 dell’esercito, 83.000 della Marina e 31.000 dell’Aeronautica; lotta partigiana: 80.000 combattenti; resistenza degli internati nei campi di concentramento: 590.0000 militari. Sono da ricordare, in particolare, gli 87.000 militari caduti in combattimento.
L’Esercito, come noto, venne impegnato a fianco degli alleati anglo-americani, ampliando gradualmente nel tempo la sua cobelligeranza.
Inizialmente, dopo l’armistizio, venne costituita una Brigata, il primo raggruppamento motorizzato, il quale, nel dicembre 1943, fu inserito nella battaglia del Garigliano.
Prese quindi consistenza il Corpo italiano di liberazione, formato da due Divisioni e relativi supporti che entro’ in azione nell’estate 1944, per la liberazione dell’Italia centrale, giungendo fino al Metauro e alla linea gotica sugli Appennini.
Infine, si arrivo’ alla costituzione di una Armata, su sei Divisioni, i famosi Gruppi di combattimento, che operarono nell’inverno 1944 e nella primavera 1945 sulla linea gotica e nella battaglia finale.
Inoltre:
- Una Divisione, la Garibaldi, stanziata in Jugoslavia non si arrese e continuo’ a combattere a fianco dei partigiani slavi;
- Otto Divisioni ausiliarie, per tutta la durata della campagna assolsero importanti funzioni logistiche, ove si distinsero in particolare: le salmerie ed il genio da combattimento .
La Marina e l’Aeronautica operarono a fianco degli alleati su tutti i fronti.
Occorre ricordare gli atti di eroismo dei Carabinieri che hanno partecipato all’attivita’ di combattimento con l’Esercito e alla lotta partigiana. Essi hanno svolto altresi’ i compiti d’istituto sul territorio, per ordine del Governo italiano e degli alleati.
Numerosi sono gli episodi di valore della Guardia di Finanza impegnata sul territorio e sui mari, nonche’ in vere e proprie azioni di combattimento nei Balcani e durante la lotta partigiana in Jugoslavia. Ancora, come non ricordare le Unita’ militari della croce rossa nelle quali erano in forza le Infermiere volontarie, che si prodigarono nei presidi militari e negli ospedali da campo per la cura dei feriti, subendone le sorti .
Fu questa l’armata della liberazione alla quale dobbiamo la nostra libertà.
Schematicamente la resistenza degli italiani, nelle sue tre componenti, e’ cosi ricordata sul monumento eretto a porta S. Paolo, a Roma: partecipanti alla guerra di liberazione delle forze armate regolari: 527.000 militari, di cui 413.000 dell’esercito, 83.000 della Marina e 31.000 dell’Aeronautica; lotta partigiana: 80.000 combattenti; resistenza degli internati nei campi di concentramento: 590.0000 militari. Sono da ricordare, in particolare, gli 87.000 militari caduti in combattimento.
L’Esercito, come noto, venne impegnato a fianco degli alleati anglo-americani, ampliando gradualmente nel tempo la sua cobelligeranza.
Inizialmente, dopo l’armistizio, venne costituita una Brigata, il primo raggruppamento motorizzato, il quale, nel dicembre 1943, fu inserito nella battaglia del Garigliano.
Prese quindi consistenza il Corpo italiano di liberazione, formato da due Divisioni e relativi supporti che entro’ in azione nell’estate 1944, per la liberazione dell’Italia centrale, giungendo fino al Metauro e alla linea gotica sugli Appennini.
Infine, si arrivo’ alla costituzione di una Armata, su sei Divisioni, i famosi Gruppi di combattimento, che operarono nell’inverno 1944 e nella primavera 1945 sulla linea gotica e nella battaglia finale.
Inoltre:
- Una Divisione, la Garibaldi, stanziata in Jugoslavia non si arrese e continuo’ a combattere a fianco dei partigiani slavi;
- Otto Divisioni ausiliarie, per tutta la durata della campagna assolsero importanti funzioni logistiche, ove si distinsero in particolare: le salmerie ed il genio da combattimento .
La Marina e l’Aeronautica operarono a fianco degli alleati su tutti i fronti.
Occorre ricordare gli atti di eroismo dei Carabinieri che hanno partecipato all’attivita’ di combattimento con l’Esercito e alla lotta partigiana. Essi hanno svolto altresi’ i compiti d’istituto sul territorio, per ordine del Governo italiano e degli alleati.
Numerosi sono gli episodi di valore della Guardia di Finanza impegnata sul territorio e sui mari, nonche’ in vere e proprie azioni di combattimento nei Balcani e durante la lotta partigiana in Jugoslavia. Ancora, come non ricordare le Unita’ militari della croce rossa nelle quali erano in forza le Infermiere volontarie, che si prodigarono nei presidi militari e negli ospedali da campo per la cura dei feriti, subendone le sorti .
Fu questa l’armata della liberazione alla quale dobbiamo la nostra libertà.
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